La Paziente ha 42 anni. Molto attiva dal punto di vista lavorativo, ed in generale come stile di vita, ha subito un intervento chirurgico già da lunga data per una familiarità per neoplasia ovarica. Si tratta quindi di una menopausa post-chirurgica per annessiectomia, mentre l’intervento non ha interessato l’utero in alcun modo. In terapia sostitutiva, ha un ciclo regolare con sanguinamento.
Da alcuni mesi, si è sottoposta a trattamento ormonale di preparazione all’impianto -che esegue all’estero, in Svizzera- di embrione ottenuto con oocita da donatore e seme del compagno.
Richiede il trattamento con agopuntura dopo che il primo trattamento non ha dato buon esito.
Trattamento: mingmen, jingmen, daimai.
Il razionale di questo protocollo mira al rafforzamento e al movimento della radice yin (mu di rene) e jing dell’organismo, in senso materno ed in relazione ad un eccesso di yang (la vita attiva, l’atteggiamento energico “imprenditoriale” della Paziente, e una patologia eritematosa – atopica di lunga data localizzata al capo). Il trattamento è rafforzato con un punto di comando del meridiano “cintura” Dai Mai, nel tentativo di “sensibilizzare” all’accoglimento e mantenimento dell’embrione, e come tappa fondamentale della vita che deve essere accolta e presa dentro di sé, e non “tenuta all’esterno” (questa funzione di discrimine è parte delle funzioni di questo meridiano straordinario).
Riscontro a distanza:
i trattamenti determinano una tempesta neurovegetativa sulla Paziente, con nausea, emesi, vertigini e quasi completa impotenza funzionale, che obbliga la Paziente al clinostatismo per il giorno successivo al trattamento. Ciononostante, la Paziente insiste e prosegue con le sedute, dimostrando così grande motivazione per il buon esito dell’impianto. Esegue due sedute a settimana, annullando in un paio di occasioni gli impegni lavorativi concomitanti.
Dopo circa sei sedute (un mese), si sottopone nuovamente ad impianto, con attecchimento.