Donna, 16 anni. Storia di importante ricorso a terapia psicologica e psicofarmaci. Mi viene riferita perché figlia di mia Paziente trattata chirurgicamente. La Paziente è sostanzialmente contraria all’agopuntura e si presenta con un habitus passivo-aggressivo che risulta poi essere anche stato diagnosticato. Scarsa espressività facciale e dell’eloquio, tendenzialmente depressiva. Al momento del primo trattamento, è in cura con psicofarmaci (quetiapina), ragione per cui presenta alcuni segni secondari: sindrome simil-cushingoide, ginecomastia pronunciata, alterazioni del ciclo mestruale, cute seborroica.
Collateralmente, presenta eruzione cutanea di tipo “calore-umidità” diffusa a carta geografica, che al momento è risultata refrattaria a tutti i trattamenti proposti.
Terapia e Riscontro a distanza:
Il trattamento ben presto evolve verso l’utilizzo di un singolo punto: danzhong. Dopo una prima seduta in cui associo a questo punto anche taichong, mi convinco data la risposta esplosiva al trattamento di danzhong, ad utilizzare solo questo punto. Infatti, dall’infissione del secondo ago, e dopo una iniziale lieve manipolazione del punto, la Paziente scoppia in un pianto dirotto. Da me interrogata, riferisce di non provare alcun dolore nella regione trattata (il punto deve essere trattato con due aghi infissi puntando ciascuno verso il capezzolo controlaterale, decorrendo quasi parallelamente alla cute, e quindi può essere doloroso), ma di piangere “perché le viene naturale”. Altro motivo per il quale mi decido a passare al trattamento di questo punto solamente, è che una vistosa macchia eritematosa, rossa ed ulcerata, è presente esattamente in corrispondenza del punto, e dimostra importanti segni di regressione (colorito meno acceso, scomparsa delle ulcerazioni) già dopo il primo trattamento.
Nel corso di quattro cicli, variabili da 2 a 5 sedute l’uno, attraverso un periodo di circa 2 anni, assisto ad un progressivo miglioramento tanto dell’interazione sociale della Paziente, quando della cura personale. I genitori riferiscono che alla Paziente sono stati ridotti i trattamenti farmacologici e che anche loro registrano un miglioramento nel tono dell’umore della figlia.
Bibliografia:
Sniezek DP, Siddiqui IJ. Acupuncture for Treating Anxiety and Depression in
Women: A Clinical Systematic Review. Med Acupunct. 2013 Jun;25(3):164-172.
Review.