agopuntura

nevralgia facciale incoercibile

Donna, 53 anni, storia di almeno 15 anni di nevralgia con dolore urente a livello dell’emivolto di sinistra, episodicamente controlaterale. Non trigger, non epifora o altre manifestazioni disvegetative.
Nel tentativo di combattere la sintomatologia, a tratti tale da determinare la completa impotenza funzionale in tutte le attività giornaliere, e con deflessione del tono dell’umore, la Paziente si è in passato sottoposta anche a numerosi trattamenti odontoiatrici con devitalizzazioni e rimozione di elementi. Senza beneficio.
Coniugata, buon rapporto con il compagno, non hanno figli. Importante partecipazione e “fronte comune” della coppia alla manifestazione dolorosa della Paziente.
Lingua a tratti disepitelizzata sugli elementi laterali, con cleft centrale arrossato. Altre caratteristiche: sonno agitato, con produzione onirica. Al mattino spesso edemi declivi (diagnostica differenziale muta).

Trattamento ed evoluzione clinica:

taichong, hegu (trattamento “siguan” o “quattro barriere”), dicang, yintang, baihui, sanyinjiao, tinghui, ashi locali.
Dopo circa sei sedute la Paziente registra un miglioramento parziale sulla sintomatologia per cui sospende i trattamenti. Tuttavia, dopo circa un mese, torna per grave peggioramento della sintomatologia, che appre anche più importante rispetto al ciclo terapeutico precedente. In particolare, rispetto alla valutazione precedente, emergono maggiormente gli elementi di calore, con iniezione congiuntivale, e liberazione di “re” psichico, con scoppi d’ira, e talvolta ideazione autolesiva se non apertamente depressiva.
Nuovo ciclo di trattamenti: taichong, neiting, geshu, quanliao, quchi, lieque, hegu, baihui, yintang, taiyang, dicang, shenmai, qihai.
Le associazioni di punti mirano alla purificazione di qi e sangue (quchi, lieque, hegu, neiting) e alla sua mobilizzazione (geshu), così come alla liberazione del mentale e degli orifizi dell’alto (i punti extrameridiano, baihui, shenmai, taichong, qihai), associati a punti con l’espresso significato antidolorifico (quanliao, dicang).
Si tratta quindi di un trattamento molto più aggressivo rispetto a quello precedente, ma lo scopo e l’intenzione erano legati dalle scadute condizioni in cui la Paziente si era presentata a questa seconda valutazione.
Collateralmente al trattamento, la Paziente è stata immediatamente indirizzata ad un aiuto di tipo psichiatrico.
Già dopo il primo trattamento la Paziente, che non si è recata dallo psichiatra, riferisce un miglioramento sulla sintomatologia, con una migliore qualità del sonno, un generale senso di spossatezza (probabilmente legato alla grande quantità di punti trattati) e una maggiore serenità. Nell’arco del totale di circa 7 trattamenti, la Paziente ha esperito un progressivo miglioramento della sintomatologia dolorosa. Al momento della sospensione dei trattamenti, la nevralgia si trovava al minimo assoluto di sintomatologia nell’arco di tutta la storia clinica vissuta dalla Paziente.

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