Le pubblicazioni scientifiche sono l’ossatura del nostro modo di fare medicina -e più in generale, scienza.
La metodologia scientifica è particolarmente interessante, perché si interroga se il sistema matematico-statistico che abbiamo scelto di utilizzare per l’interpretazione dei risultati delle nostre ricerche sia quello giusto per trarre le conclusioni adeguate da ciò che abbiamo osservato. Naturalmente l’importanza sta nel fatto che io potrei altrimenti essere in buonafede, ma sbagliare completamente e procedere nella direzione sbagliata.
Il punto è che recentemente -in realtà circa da dieci anni, ma solo più recentemente la cosa ha cominciato a sviluppare punti di domanda- ha preso inizio un ragionamento sulla possibilità che la nostra medicina “di popolazione” sbagli a non considerare l’individualità del singolo Paziente. In buona sostanza: invece di considerare semplicemente il sintomo, si dovrebbe forse guardare la persona nella quale quel sintomo ha avuto origine?
Alcuni articoli che ho trovato recentemente sembrerebbero dimostrare proprio con un procedere matematico, che ci stiamo dimenticando qualcosa. Forse alla fine concluderemo che dobbiamo riscoprire alcuni valori del modo passato di fare medicina. Sotto una luce nuova…